Trogloditi (in greco antico: Τρωγλοδύται?, Troglodýtai; in latino Troglodytae) era il nome con cui molti testi del mondo greco antico e romano designavano diversi popoli del Nord Africa, della penisola arabica, dell'India, della Mesia e del Caucaso.

Etimologia

Il termine «troglodita» viene dal greco antico τρώγλη (trógle, «caverna») e δύειν (dýein, «entrare»), passato all'italiano dal latino troglodyta.

I trogloditi nelle varie narrazioni greco-romane

  • Erodoto parla dei trogloditi nelle sue Storie e riferisce come essi fossero un popolo cacciato dai Garamanti e i corridori più veloci tra tutti gli uomini e mangiassero serpenti, lucertole e altri rettili. L'autore afferma anche che la loro lingua era diversa da ogni altra da lui conosciuta e assomigliasse al verso dei pipistrelli.
  • Strabone fa menzione, nella sua Geografia, di una tribù di trogloditi che viveva insieme ai Crobizi nella Scizia Minore, vicino al fiume Istro e alle colonie greche di Callatis e Tomi.
  • Pomponio Mela nel De Chorographia afferma come i trogloditi non possedessero alcuna risorsa, vivessero nelle profondità delle caverna, si nutrissero di serpenti e, invece di parlare, emettessero suoni acuti.
  • Ateneo di Naucrati nei Deipnosofisti scrive che Pitagora, parlando del Mar Rosso, avesse menzionato come i trogloditi creassero i panduri, strumenti musicali a corda, dalle mangrovie bianche che crescevano nel mare e che Euforione di Calcide, nel suo libro sui giochi istmici, affermasse che essi utilizzavano la sambuca, strumento a sei corde, come i Parti.
  • Claudio Eliano nella sua opera Sulla natura degli animali dice che le tribù dei trogloditi erano famose per il loro modo di vivere, da cui prendevano il loro nome, e mangiavano serpenti; inoltre, essi credevano che il re delle bestie fosse il toro etiope, perché esso possedeva il coraggio di un leone, la velocità di un cavallo e la forza di un toro, maggiore di quella del ferro.
  • Flavio Giuseppe menziona velocemente, discutendo del libro della Genesi, un luogo chiamato Trogloditide, probabilmente riferendosi alle coste del Mar Rosso.
  • Eusebio di Cesarea nella Praeparatio evangelica afferma che i trogloditi furono gli inventori dello strumento musicale della sambuca.

Note

Bibliografia

Fonti primarie
  • (GRC) Ateneo di Naucrati, Deipnosophistae. ((EN) Deipnosophists — traduzione in inglese di C. D. Yonge).
  • (GRC) Claudio Eliano, Sulla natura degli animali. ((EN) Aelian, De Natura Animalium — traduzione in inglese di Rudolf Hercher).
  • (GRC) Erodoto, Historiae. ((EN) Herodotus, The Histories — traduzione in inglese di A. D. Godley).
  • (GRC) Eusebio di Cesarea, Praeparatio evangelica. ((FR) Eusebius: Chronicle — traduzione in francese su remacle.org).
  • (GRC) Flavio Giuseppe, Antiquitates iudaicae. ((EN) The Antiquities of the Jews — traduzione in inglese di William Whiston).
  • (LA) Pomponio Mela, De Chorographia. ((EN) Pomponius Mela, Chorographia – traduzione in inglese su topostext.org).
  • (GRC) Strabone, Geografia. ((EN) The Geography — traduzione in inglese di Chicago University).
Fonti storiografiche moderne
  • G. M. Matheny, Exodus, Xulon Press, 2011, ISBN 9781613792988.

Collegamenti esterni

  • troglodita, su Vocabolario Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

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